5 aprile 2014

Corrispondenza dalla Palestina

Palestina-Israele, la lotta popolare unitaria continua sullo sfondo di "negoziati" che non porteranno mai a nessun cambiamento



La lotta unitaria continua; anche se molti anarchici sono "scoppiati" nell'attesa di vittorie e di conquiste a breve-termine. I progressi a livello internazionale stanno paradossalmente riducendo la militanza della maggior parte degli attivisti nonostante l'aumento della repressione da parte delle autorità israeliane e dei coloni in preda all'ansia. Il nocciolo duro degli attivisti prosegue la lotta a dispetto della repressione, incoraggiati da ogni piccolo successo, da ogni candelotto lacrimogeno restituito ai soldati, da ogni manifestazione che non riescono ad impedire. Bil'in, Ni'lin, Nabi Saleh, Ma'sara, le Colline Sud di Hebron e Sheikh Jarrah continuano ostinatamente nelle manifestazioni settimanali ispirati dalla "tsumud" (persistenza) - a gridare il loro rifiuto di sempre a cedere al progetto coloniale sionista fatto di espulsioni e sgomberi.
Bil'in

Venerdì 21.3.14 - Oggi a Bil'in c'era solo un piccolo contingente di Israeliani - di cui metà militanti (comunisti-anarchici, ndt) di Ahdut con le nostre bandiere. Specularmente, anche le forze israeliane erano a ranghi ridotti come non mai, non più di una dozzina. Ci hanno sparato meno della normale dose di lacrimogeni e solo alcuni proiettili metallici ricoperti di gomma. A causa del vento favorevole, anche attaccare il cancello del muro non sarebbe stata una risposta efficace. Una dozzina di internazionali e due dozzine di palestinesi si tenevano insieme per rinnovare una tradizione ormai consolidata....
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Video 
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Venerdì 28.03.14 - La manifestazione di oggi è partita con poche dozzine di palestinesi, internazionali ed israeliani che si sono diretti verso il muro per piantare ulivi.  Dopo che il robocop in capo ci ha detto che era tutto illegale e che avremmo potuto farci male, ha spruzzato attraverso il recinto chiuso uno spray al peperoncino sugli occhi di un manifestante che chiedeva di farci passare per piantare un ulivo sulle terre di Bil'in dall'altra parte del muro.
Dopo aver piantato l'albero, alcuni giovani hanno espresso la loro protesta lanciando pietre da lunga distanza. Le jeep dell'esercito sono uscite dal muro per disperderli. 
I soldati non hanno usato lacrimogeni a causa della presenza di macchine fotografiche e volevano che fosse documentato quanto loro fossero in Palestina l'esercito d'occupazione più irreprensibile.
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Bilin, Cisgiordania - I Palestinesi si stanno preparando per commemorare il 30 marzo la Giornata della Terra, quando nel 1976 i villaggi e le città palestinesi in tutto il paese furono testimoni di manifestazioni di massa contro il piano israeliano di espropriare 2000 ettari  di terra in Galilea. In coordinamento con i militari, vennero inviati 4000 poliziotti per sedare i disordini. Alla fine di quella giornata si contarono 6 palestinesi uccisi dalle forze di sicurezza.
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https://www.youtube.com/watch?v=FD8pwG9FW8Y

Nabi Saleh 

venerdì 21.3.14 - Questa manifestazione era intitolata "la Palestina è la nostra madre e la nostra libertà è la nostra dignità" per commemorare la giornata della mamma, insieme al 46° anniversario della Battaglia di Karameh, in cui i combattenti di Fatah sconfissero l'esercito israeliano. 
Dal centro di Nabi Saleh nel distretto di Ramallah, è partito un corteo di Palestinesi, accompagnati da attivisti israelani ed internazionali per manifestare solidarietà a Omar Sa'ad, un druso incarcerato perchè obiettore al servizio militare. I manifestanti portavano striscioni e scandivano slogan a sostegno di Omar e della campagna contro la leva, nonchè per l'unità nazionale contro l'occupazione.
L'esercito ha tentato di disperdere il corteo con raffiche di lacrimogeni, proiettili d'acciaio ricoperti di gomma e granate assordanti. Un medico è stato ferito al petto ed alle gambe da proiettili di gomma ed è stato curato.Anche alcuni manifestanti, tra cui dei minorenni, sono stati feriti dai proiettili di gomma mentre altri hanno avuto sintomi da soffocamento per i gas..
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.5104678057395...50543

Haim Schwarczenberg 
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.8151631118461...18321
David Reeb 
http://youtu.be/KOl8JSkaAms

Venerdì 28.3.14 - Giustamente chiamato "Venerdì della Terra," questa manifestazione settimanale a Nabi Saleh commemorava la Giornata della Terra, in memoria dei  6 Palestinesi uccisi dalla polizia israeliana nel corso delle proteste contro l'espropriazione delle terre in Galilea nel 1976. I residenti, accompagnati da attivisti israeliani ed internazionali, tra cui una delegazione brasiliana, si sono diretti verso la fonte di al-Qaws, che è stata espropriata per essere usata dal vicino insediamento di Halamish. I manifestanti hanno reiterato il diritto dei palestinesi a vivere sulle loro terre.
L'esercito ha tentato di disperdere il corteo usando lacrimogeni e granate assordanti. Nessun ferito grave.
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.5139163487280...50543
David Reeb 
https://www.youtube.com/watch?v=3IwdPP1-2Po
israelpnm 
https://www.youtube.com/watch?v=Bns0KC0ANAc

Venerdì 21.3.14 - Ni'ilin

israelpnm 
https://www.youtube.com/watch?v=JU8dPzSeJ6Q

Qaddum

Venerdì 21.3.14 - 8 persone ferite oggi ed un bambino di 2 anni soffocato nel corso della repressione operata dall'esercito israeliano contro il corteo a Kafr qudoom.
L'esercito israeliano ha represso duramente il corteo usando molti proiettili metallici ricoperti di plastica oltre a lacrimogeni, causando 8 feriti e sintomi di soffocamento per un bimbo di 2 anni.
Quasi 50-60 soldati hanno attaccato il corteo usando per la prima volta una grande quantità di proiettili metallici.
Il corteo, iniziato alle 12, è finito alle 15.00
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.7142175186003...14816
https://www.facebook.com/AlMasira.KufurKaddom?fref=ts
https://www.youtube.com/watch?v=y6auL_6nSks

venerdì' 28.3.14 - Oggi a Kafr Qaddum molti soldati con le jeep hanno scortato una ruspa nella parte est del villaggio sparando alcuni lacrimogeni verso la gente che stava partecipando alla manifestazione e provocando alcuni casi di soffocamento. Questa manifestazione non è stata come le precedenti e non ci sono stati i soliti scontri tra noi e l'esercito dato che i soldati si sono astenuti dall'invadere il villaggio a differenza del passato.
Odai Qaddomi 
https://www.youtube.com/watch?v=m6IoGM-gps4

Al-Ma'sara

venerdì 28.3.14 - manifestazione settimanale in memoria della giornata della terra il 28 marzo
https://www.facebook.com/media/set/?set=pcb.867192246640475

Colline sud di Hebron

Lamentele dei coloni israeliani:
"nelle ultime settimane, abbiamo subito un nuovo tipo di aggressioni, che sono avvenute sul Monte Hebron ma non in questa zona. Inizialmente Beduini ed Arabi hanno invaso i pascoli  con le loro greggi. Sono seguiti parecchi incidenti con loro che i coloni hanno dovuto affrontare, anarchici ed estremisti di sinistra noti per le loro azioni a Susiya e Maon sono venuti anche con le macchine fotografiche"....
Dozzine di coloni del Monte Hebron sono arrivati venerdì per dare sostegno ai coloni della fattoria Moore a sud di Hebron, dopo qui hanno subito aggressioni da parte di anarchici ed arabi che hanno invaso il territorio della Fattoria Moore....

Tel Aviv

giovedì, militanti comunisti anarchici di Ahdut hanno preso parte al festival delle fanzine dove hanno distribuito il nostro materiale/

Sabato sera, militanti di Ahdut (
http://unityispa.wordpress.com) hanno partacipato insieme ad alcune centinaia di persone ad una manifestazione "chiassosa" contro la cultura dell stupro insita nel patriarcato capitalista.https://www.youtube.com/watch?v=YVasHDH4EOA

domenica. i militanti di Ahdut hanno preso parte alla giornata della terra, sia nella piazza dell'orologio di Giaffa (Tel Aviv) che in Galilea.
https://www.facebook.com/israelsocialtv/photos/a.386518...ype=3
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Non dite che non lo sapevamo n°406

Martedì 18 marzo 2014, trenta dirigenti palestinesi sono giunte al cancello di Gokhia, vicino all'insediamento di Roi nella Valle del Giordano, per ottenere il permesso di passare per fare una visita ad Abu Saqer, che vive nel villaggio di Hadadiya. I soldati hanno negato il passaggio e le autorità palestinesi hanno dovuto fare marcia indietro.

Venerdì 21-sabato22 marzo 2014, una festa (autorizzata) si è tenuta vicino al cancello di Gokhia, con circa 10000 israeliani partecipanti. Poi è stata interrotta a causa di eccessi causati da troppo alcool e droghe. La festa si è tenuta su un terreno di proprietà palestinese, dichiarata poligono di tiro. Per quel che ne sappiamo nessuno ha chiesto ai proprietari il permesso di fare una festa o abbia pagato per usare il terreno. Va da sè che l'ingresso dei palestinesi nell'area in questione è proibito. 
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Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali

4 aprile 2014

Ultimo Congresso dell' Unione Comunista Libertaria



Quebec 1° Marzo 2014:  L'ultimo congresso dell'UCL ha sancito lo scioglimento dell'organizzazione libertaria canadese.
I delegati hanno spiegato che è stata sciolta per problemi di gestione e non per discussioni antagoniste all'interno.
I militanti che hanno fatto parte dell'UCL continuano a partecipare a progetti libertari con altri collettivi e altre sigle.
I delegati infine, tengono a marcare il fatto che non è finito il progetto libertario in Canada, e che i militanti nelle nuove sigle e collettivi porteranno le proprie esperienze maturate nell'organizzazione!


http://www.causecommune.net/actualite/2014/03/ultime-congres-de-lucl

1 aprile 2014

Risposte degli anarchici alla crisi ecologica






La crisi dello sviluppo capitalistico e delle sue conseguenze sociali hanno messo in ombra la crisi ambientale, ma più che mai. Dal nostro punto di vista, questa crisi può essere suddivisa in tre aree principali:. Riscaldamento globale, il degrado degli ecosistemi e l'esaurimento delle risorse naturali 's riscaldamento globale fin dagli anni '70, il cambiamento climatico a causa del sistema di produzione capitalista sono stati riconosciuti, soprattutto nel movimento ambientale radicale. Ovviamente, queste posizioni sono stati ridicolizzati da chi è al potere. E 'solo negli anni 80-90, quando la questione del riscaldamento globale diventano sempre più essenziale, incorporano nel loro discorso sotto la pressione di una parte della comunità scientifica. Tuttavia, il riscaldamento globale era ancora considerata una possibile conseguenza delle attività umane, e non come un dato di fatto. Dal momento che il rapporto dell'IPCC [1], nel 2007, l'impatto delle attività umane che respingono le emissioni di gas a effetto serra atmosfera è un fatto indiscusso, se non per i sostenitori di un clima-scettico discorso o falsi esperti al soldo delle compagnie petrolifere, come abbiamo visto nella scandalo chiamato "Climategate". Aumentare Generalmente la temperatura del globo ha infatti diverse conseguenze: un aumento del livello del mare a causa dello scioglimento del ghiaccio e la terra espansione dell'acqua di mare (infatti, a differenza ghiaccio fondente, fusione di acqua dolce ghiaccio contribuisce alla crescita del mare), ma anche cambiamenti nelle correnti oceaniche e il ciclo dell'acqua. Questo aumento del livello del mare minaccia gli abitanti es zone di pianura, tra cui Delta. L'esempio più emblematico è il Bangladesh, che nella peggiore delle ipotesi potrebbe vedere oltre la metà dei suoi 150 milioni di abitanti, stanno migrando. Senza contare che ciò si aggiunge l'aumento del volume delle precipitazioni annue che potrebbe tradursi in un aumento dell'intensità e della frequenza delle tempeste e cicloni. conseguenze del riscaldamento globale, pertanto annunciano grandi migrazioni che falliscono non causare un disastro sociale e agricolo (con la totale scomparsa di alcune aree coltivate) se non sia previsto collettiva. Generalmente, questo cambiamento ambientale è destinato ad aumentare gli eccezionali eventi atmosferici (tempeste, siccità, ondate di calore ...) , rendere il più instabile e aggravare situazioni di scarsità di cibo in aree che sono vittime dirette o indirette di calamità naturali produzione agricola. Ecosystem degradazione L'industrializzazione sempre crescente delle nostre società è accompagnato da crescente inquinamento degli ecosistemi naturali .Aumento aree industriali e le aree urbane a causa di industrializzazione distrugge gli ecosistemi e le potenziali aree agricole, e sconvolge il ballottaggio. Le piante, in particolare quelle relative ai solventi di uso raffinazione, alcuni dei quali si trovano in natura e nei corsi d'acqua. In molti paesi dove le infrastrutture di depurazione delle acque sono molto insufficiente, diventa un problema di salute pubblica. In tutti i casi, gli stock ittici sono interessati, diminuendo la pesca volumi. A volte una sterilizzazione quasi acquatica si osserva come nel Danubio. s 'piante più fragili e gli animali e la più colpita da questo tipo di inquinamento non sono generalmente gestiti da importanti settori industriali del sistema di produzione capitalistico. Essi sono organismi viventi negli ecosistemi naturali vengono distrutti o sono a malapena sopravvivono le devastazioni delle colture intensive o pratiche zootecniche. Tuttavia, se tali organismi non hanno, a priori, un notevole peso economico diretto, hanno un ruolo indiretto potrebbe essere assolutamente necessario.Ad esempio, se l'ape ha un peso molto basso economico diretto, l'impollinazione da parte delle api è di fondamentale importanza per la sostenibilità delle specie vegetali e quindi la produzione di frutta. E 'lo stesso per tutti gli ecosistemi ei microrganismi del suolo contestati da molte pratiche agricole che disprezzano la vita e l'importanza della biodiversità. Oltre a questi esempi, l'elenco degli eventi avversi e l'ambiente aziende è lunga: erosioni massicci rilievi, distruzione di ampi tratti di foresta primaria, la contaminazione ambientale con OGM attraversamenti, ecc. Questo degrado degli ecosistemi ha un impatto diretto sulla salute degli esseri umani. L'uso massiccio di pesticidi, per esempio, è un fattore di aumento dei casi di cancro. È lo stesso per l'utilizzo di materiali inquinanti in attività alimentari, strutture, ecc.diminuzione delle risorse naturali Oltre all'inquinamento da modalità industriali e intensivi di produzione, aumentando industrializzazione porta inevitabilmente l'esaurimento delle risorse "grezzi" e le materie prime di cui ha bisogno in quantità eccessive. Per molti secoli, la pressione sullo stock di risorse di combustibile era infinitesimale in termini di bisogni umani espressi. Oggi, il rapporto è completamente invertito, ed è chiaro che queste risorse diminuiranno e, per alcuni, possono asciugare. Ma una gran parte del sistema produttivo attuale, dettata dalla logica capitalista di crescita e di profitto, non può funzionare senza queste risorse energetiche. Progettato per risorse non rinnovabili sfruttate tutti alla fine raggiungere un "picco", dopo di che l'estrazione sarà più difficile, costoso e inutile termine. Inoltre, le risorse naturali vitali, come la superficie della fertilità del suolo e la qualità dell'acqua e dell'aria, sono interessati da industrializzazione. Il loro impoverimento o degrado costituiscono minacce dirette per la salute e la vita delle persone.Ecco una panoramica di ciò che è noto e previsto per decenni per l'esaurimento delle risorse naturali e dei "picchi" in considerazione. degrado e impoverimento dei terreni utilizzati per la produzione alimentare sono causate da due fattori principali. Il primo è la perdita di suolo, che sono saturi di fertilizzanti e pesticidi dall'industria petrolchimica. Il fenomeno più visibile è l'impermeabilizzazione del suolo, frane e causando gravi inondazioni. Il secondo è il land grabbing dai proprietari che hanno grandi capitali. Essi potranno acquistare giurisdizioni estere, in particolare in Africa, per rendere i luoghi di pratiche agricole intensive di escludere le popolazioni locali, che vengono poi utilizzati su queste trame e private di ogni scelta della produzione. Per quanto riguarda i seminativi e close-capite-es, i governi ei datori di lavoro hanno spesso distrutti per destinarli ad altre funzioni più "redditizi" rispetto all'agricoltura. accesso all'acqua potabile, ed in particolare l'acqua potabile sarà sempre più difficile. Oltre all'aumento del consumo di acqua a causa della produzione industriale e agricola, molti problemi di inquinamento stanno aumentando con maggiore presenza di fertilizzanti, pesticidi, farmaci, metalli pesanti e tutti i tipi di scarichi industriali nelle acque. s '"terre rare" si intende un insieme di materiali metallici diventano risorse altamente strategiche, in quanto le loro proprietà magnetiche. Sono utilizzati nei settori dell'elettronica, dell'informatica e dell'energia, essendo presente per esempio in computer, telefoni cellulari, schermi piatti, ma anche nelle turbine eoliche e batterie. L'estrazione di "terre rare" è estremamente inquinante e dannoso. Ci sono, denti problemi e tumori della pelle, nonché un maggiore contatto con l'acqua fatta tossici. I risultati di estrazione nelle versioni di acidi e torio radioattivo, acque correnti non protetti e il terreno circostante. In contatto con questi prodotti, alcuni organismi viventi diventano sterili e terreno agricolo è resa impossibile. Riguardo altri metalli, come rame, nichel, zinco, piombo, stagno, ecc. fronte la crescita della domanda e l'esaurimento dei giacimenti, sfruttamento potrebbe picco in 20 o 30 anni. Il contenuto di metallo del nuovo minerale viene azionato inferiore, che aumenta l'energia necessaria per estrarre i metalli. Inoltre, anche se il riciclaggio permette il riutilizzo di metalli, è tutt'altro totale. Inoltre, le condizioni di lavoro nelle miniere sono conseguenze drammatiche e irreversibili e spesso la salute fatale. picco del petrolio è già stato raggiunto, e siamo in fase di plateau che precede il declino. L'olio più accessibile è già stato estratto, e nel 2030, mondo "produzione" dovrebbe essere dimezzato. L'industria petrolifera sta ora rivolgendo allo sfruttamento delle sabbie bituminose e scisti, causando danni significativi sull'ambiente. riserve di uranio, necessario per il funzionamento delle centrali nucleari declinare rapidamente. Le maggiori riserve sono ora sotto il mare il suo tasso di estrazione è già inferiore al suo tasso di consumo, con tanto di uranio che viene disarmo e le scorte. Al ritmo attuale, il picco dell'uranio è previsto intorno al 2035. Disastri nucleari di Three Mile Island, Chernobyl e Fukushima non hanno convinto il capo-es che il profitto per fermare il suo utilizzo. Un gas picco è fornita dall'American Petroleum Institute francese tra il 2020 e il 2030. Secondo questa fonte, questo picco può essere più pesante di picco del petrolio, comprese carenze significative conseguenze, poiché il gas può essere sostituito da olio in molti casi, mentre non esiste attualmente alcun sostituente scala Gas. Come il picco del carbone, che potrebbe essere raggiunto entro il 2025.

29 marzo 2014

Il presidio permanente di quota 96 "prigionieri del governo Renzi" incassa un primo risultato






 Il presidio permanente a Montecitorio "prigionieri del governo Renzi" di Quota 96 Cobas , insieme  ai  Comitati Quota 96

ha ottenuto un primo risultato: l’approvazione da parte delle Commissioni Bilancio e Lavoro
della risoluzione a favore dei Quota 96.

Purtroppo il braccio di ferro tra le Commissioni e il Governo, che voleva un ulteriore rinvio, ha partorito il topolino,  una modifica, che rispetto al testo originario  suona vecchia e beffarda per chi sta lottando da oltre due anni.

“ impegnano il Governo
a riferire alle Commissioni, prima della presentazione del DEF 2014 ( entro la data inderogabile del 10 aprile 2014), in merito al reperimento delle risorse necessarie  per l’adozione di urgenti iniziative normative volte a prevedere che i requisiti per il pensionamento, previsti dalla normativa, antecedente alla riforma Fornero, continuino ad applicarsi ai lavoratori della scuola indicati in premeva che abbiano maturato gli stessi requisiti entro l’anno scolastico 2011/2012 ai sensi dell’articolo 59 c. 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449.”

 l’impegnare a riferire è peggiorativo rispetto a impegnare a reperire.

Pareva una vittoria che potesse segnare finalmente una ripresa certa del cammino legislativo della PdL 249 (Ghizzoni – Marzana),ma la modifica frutto di una mediazione risulta meno vincolante per il governo a individuare le risorse lasciando ancora la possibilità all'esecutivo di chiedere rinvii, ma nell'auspicata ipotesi che entro il 10 aprile  , il governo riferisca di aver trovato le risorse,  ci vorranno ancora dei mesi prima della promulgazione della legge e dell’emanazione della circolare attuativa del MIUR. Saranno così svelti da permettere di mandare i 4000 Quota 96  in pensione il 1° settembre 2014?
Le mobilitazioni di queste settimane, sia locali che nazionali, hanno sortito qualche effetto, la pressione dei lavoratori in piazza, ha smosso le  Commissioni,e i parlamentari che hanno incontrato i lavoratori Q 96 durante i presidi si sono fatti portavoce della protesta, ma  il  Governo Renzi come quelli precedenti continua a essere sordo e cerca di trovare escamotage per sottrarsi a sanare un'allucinante ingiustizia.. .
La mobilitazione non si ferma dobbiamo continuare con le iniziative di lotta per mantenere alta la tensione e  pressare perché la copertura sia identificata, inserita nel PDEF ed allora dovremo in modo vigile passo dopo passo seguire  l’iter legislativo fino alla vittoria finale.
Il  27 marzo ultimo giorno del presidio "prigioneri del governo Renzi" i Quota 96 hanno manifestato insieme ai precari della scuola dell'infanzia e della primaria  al Miur, segnando un'alleanza già da tempo ricercata che rafforza il fronte  di lotta per la stabilizzazione dei precari e il conseguente  ringiovanimento della classe diocente e ata della scuola italiana che risulta essere tra la più vecchia nel panorama europeo .Il rappresentante del Miur (dott. De Angelis) che ha ricevuto la delegazione dei Cobas scuola con i precari e Quota 96, ha confermato che non appena sarà approvata la PdL 249, tempestivamente (anche a settembre) sarà emanata la circolare applicativa per permettere il pensionamento dal prossimo anno scolastico.
Questo dipende da noi dalla capacità di non mollare l’osso e di continuare a pressare il governo che fino ad oggi ha dimostrato di non volere sanare una intollerabile ingiustizia subita da più di 2 anni da 4000 docenti e ata..
 
Cobas Quota 96

21 marzo 2014

50 sfumature di bruno









Il rovesciamento del regime autoritario non significa in nessun senso per noi la fine della nostra lotta. Nuovi dittatori sono pronti a prendere il posto del Partito delle Regioni. Essi non si faranno scrupolo nell'impiegare non solo le indebolite forze di sicurezza, ma anche i militanti di estrema destra. Il regime di polizia e di arbitrarietà giudiziaria ha meritato senza dubbio di essere rovesciato, ma adesso potrebbe essere giunto il tempo per un nuovo terrore che giustificherà ideologicamente la propria legittimità. Al momento, il potere centrale è concentrato nelle mani del partito dell'opposizione “Batkivshchyna” (Patria), che ha tentato di riunire una parte sostanziale della classe dirigente. Il suo leader, rilasciato recentemente di prigione, Yulia Tymoshenko, ha ovvie ambizioni presidenziali. Va ricordato tuttavia, che quando è stata pronunciata la sentenza contro Yulia Tymoshenko, la manifestazione in suo sostegno a Kiev ha riunito non più di cinquemila persone, e in tutte le manifestazioni di massa organizzate da questo partio le piazze sono state riempite pagando persone esterne al partito stesso. “Batkivshchyna”, come anche il Partito delle Regioni, non ha, nella pratica, alcun serio supporto nella società né una base di attivisti, ma ha risorse materiali abbastanza vaste.
Al fine di restare al potere, la squadra di Yulia Tymoshenko dovrà placare gli estremisti di destra, in particolare il “Pravy Sektor” (Settore di Destra). Due di questi tentativi sono già stati fatti – i fascisti che erano incarcerati per casi non legati ai fatti di Maidan erano stati rilasciati dopo il varo della relativa legge in Parlamento. Il nuovo Ministro dell'Interno Arsen Avakov ha promesso di inserire rappresentanti del “Pravy Sektor” nel suo ministero. Ora potremo chiamare gli sbirri “nazisti” con buona ragione. Ma “Batkivshchyna” è chiaramente terrorizzato dalla presenza nelle strutture di potere di un tale elemento fanatico e incontrollabile. Essi tenteranno allora di tenere l'estrema destra sotto controllo, non solo comprandoli ma anche compromettendoli in fatti di sangue. Infatti “Pravy Sektor” sogna di regolare vecchi conti con gli antifascisti e la loro sottocultura, per questo sono stati attentamente riforniti di fascicoli del Servizio di Sicurezza e della polizia contenenti dati personali. Probabilmente nel prossimo futuro le autorità chiuderanno i propri occhi di fronte alla violenza contro la sinistra o agli attacchi razzisti, ma se ne ricorderanno un paio di mesi dopo, quando avranno bisogno di una scusa per tenere in riga gli alleati scomodi. “Pravy Sektor” fa il proprio gioco, e lo ha fatto abbastanza a lungo. Oggi il suo leader Dmitry Jarosh reclama un posto nei più alti livelli del potere, come vice primo ministro per le agenzie di pubblica sicurezza. Allo stesso tempo, come è stato riportato dal giornalista Mustafa Nayem, in base alle registrazioni trovate nella Amministrazione Presidenziale, Yarosh era in comunicazione con Yanukovich o con i suoi rappresentanti in 20 Febbraio. Anche prima di allora, il 28 gennaio le negoziazioni tra “Pravy Sektor” ed il Servizio di Sicurezza / Ministero degli Affari Interni era stato annunciato ufficialmente. Un giorno dopo i rappresentanti della destra si lasciarono sfuggire questo fatto, dichiarando “il desiderio di prendere parte al processo di negoziazione”. Probabilmente tali negoziazioni hanno in realtà avuto luogo già da molto prima, specialmente quando si considera il background di tutte quelle organizzazioni che erano parte di “Paravy Sektor”: “Tryzub” (Tridente), come anche SNA, e come “Bely Molot” (Martello Bianco) hanno in varie forme interagito attivamente con politici appartenenti ad entrambe le parti del sistema, e con le forze di sicurezza si dagli anni '90/2000.
Il Partito “Svoboda” (Libertà) è allo stesso modo in concorrenza sia con “Batkivshchyna” che con “Pravy Sektor”. Quest'ultimo interverrà direttamente sull'elettorato di “Svoboda” e con il tempo delle elezioni la tensione tra queste due forze politiche aumenterà. Adesso svoboda ha una presidenza nell'ufficio della pubblica accusa. È simbolica, perché la polizia ed il pubblico ministero lavorano sempre a stretto contatto ed allo stesso tempo si odiano l'un l'altro; i loro interessi sono molto simili, ma di tanto in tanto entrano in conflitto. Questo è il tipo di rapporto che esiste tra “Svoboda” e “Pravy Sektor”. Il Servizio di Sicurezza è guidato da Nalivaychenko, che già deteneva il posto sotto il Presidente Yushenko. L'ufficiale capo della sicurezza del paese è famoso non solo per il procedimento postumo contro Joseph Stalin (che sembrava uno scherzo particolarmente macabro) per l'Holodomor, il genocidio ucraino, ma anche per la lotta contro “l'organizzazione terrorista Antifa finanziata dal Cremlino”. Dopo aver perso il proprio posto di lavoro, Nalivaychenko ha lavorato con l'estrema destra (incluso Eugene Karas, che sarebbe poi diventato attivista di “Svoboda”, conosciuto con lo pseudonimo “Vortex”), cercando di creare un movimento “Otpor”, ma questo progetto non ha avuto successo.
Allo stesso tempo, le regioni che non sono ancora sottomesse al nuovo governo, ma che rifiutano Yanukovych, stanno maturando propri sentimenti fascisti. I rappresentanti del Partito delle Regioni, che hanno fallito nel tentativo di unirsi alla maggioranza parlamentare, hanno fatto blocco con estremisti di destra pro-Russia e stalinisti. Imperialisti e stalinisti, Cosacchi e fanatici ortodossi - tutti insieme combattono contro dei Banderoviti (soldati di Stepan Bandera, capo militare e politico collaborazionista durante l'occupazione nazista) spesso immaginari, mentre reprimono giornalisti e attivisti per i diritti umani. Il centro bruno si trova a confrontarsi con regioni quantomeno altrettanto brune. La sola differenza è la tradizione storica a cui si richiamano. Tutti questi si concentrano sul proprio “combattere per i valori tradizionali”, facendo appello alla solidarietà sociale e allo stesso tempo tagliando drasticamente la spesa sociale.
Noi non prendiamo parte nel conflitto tra i nazionalisti Ucraini e i nazionalisti Russi. Ma molti che avevano manifestato contro il potere di Yanukovich resteranno insoddisfatti sia dalle politiche rapaci di “Batkivshchyna”, che colpirà le tasche dei lavoratori, e la “rivoluzione nazionale” del “Pravy Sektor” e di “Svoboda”, che cercheranno di eliminare quel che resta di diritti umani e libertà. Queste persone che sono indifferenti all'ultra destra e critiche nei confronti del sistema dell'opposizione, i “membri delusi di Maidan”, che possono presto riempire le file della sinistra e degli anarchici.

AST-Kiev, 24.02.2014

Автономна Спілка Трудящих / Unione Autonoma dei Lavoratori

TRADUZIONE PRESA DA ANARKISMO.NET 

12 marzo 2014

Palestina-Israele, più Israele si sente minacciato dalla campagna B.D.S. più è crudele con i Palestinesi


La campagna BDS (Boycott, Disinvest, Sanctions, ndt) è ormai un'emergenza sui media israeliani, come per l'elite al governo e per le medie imprese capitalistiche. I maltrattamenti riservati ai villaggi di Ni'ilin, Nabi Saleh e Qaddum vengono risparmiati a Bil'in che si trova al centro dell'attenzione internazionale. Pare che le forze di stato abbiano avuto ordini precisi ad essere più "indulgenti", anche in caso di sassaiola da parte dei giovani. Molti degli attivisti israeliani hanno diradato la loro presenza dato che non vedono sviluppi concreti e che sentono la campagna BDS come una cosa astratta. Per molti attivisti sia israeliani che palestinesi il grande scenario rimane alquanto oscuro e non si rendono conto che stiamo vincendo. Non riescono a trovare soddisfazione nel fatto che la nostra lotta unitaria è il fulcro su cui fa leva la campagna BDS per avere successo. 

10 marzo 2014

Tra l'incudine russa e il martello occidentale



La crisi in Ucraina assomiglia troppo a quella che negli anni novanta devastò la Jugoslavia.
In Jugoslavia l'ultimo atto della guerra venne rappresentato dall'"operazione tempesta" nella Krajina croata e vide l'espulsione in massa della popolazione serba che abitava quelle regioni da secoli.
Analogia nel nome, questione etimologica si, ma che cela la sostanza delle vicende comuni ad una zona appunto di frontiera, Ucraina come Krajina hanno lo stesso significato, terra di confine, frontiera.
Da sempre terre e popoli facili preda di nazionalismi e di una etnicizzazione dirompente nei rapporti sociali, paradosso di una storia che in Europa come negli USA si vorrebbe passata.
La visuale eurocentrica non aiuta a comprendere quanto accade e quanto è accaduto in passato nelle terre di confine. Qualche nostalgico neofascista ha voluto farci credere che l'abbattimento delle statue di Lenin o in Croazia di Tito aprissero al mondo strade nuove e felici ai popoli coinvolti, ma così non è stato, mai.
La crisi Ucraina nasce in un paese che non è mai stato uno Stato-nazione, da sempre attraversato da lingue, culture e popoli diversi, ed ora attraversato letteralmente da oleodotti e metanodotti che portano nella EU gli idrocarburi russi.
Contrariamente a quanto vogliono far credere i seguaci del "complottismo", sempre pronti a cercare le cause delle rivolte sociali nelle influenze esterne, l'esplosione di rivolte a cui partecipano ampie fette di popolazione hanno sempre delle cause interne di varia natura economica, sociale e politica, su cui inoltre si innescano rivendicazioni etniche e/o religiose. Su queste poi cercano di far leva gli interessi politici ed economici delle classi borghesi nazionali e gli interessi economici e strategico-politici degli Stati imperialisti, che cercano di utilizzare gli eventi a loro favore.
In Ucraina si scontrano le differenze economiche ed etniche di due settori geo-politici: quello occidentale e centrale a prevalenza etnica ucraina, caratterizzato da una bassa industrializzazione e da un enorme bacino agricolo sotto sfruttato, storicamente più legato alle Nazioni che confinano ad occidente (e quindi più tendenzialmente all'Europa), e quello orientale e meridionale, a prevalenza etnica russa, caratterizzato da una più forte, anche se obsoleta, industrializzazione, storicamente ed economicamente più legato alla grande madre Russia.
La rivolta esplode nel settore centro occidentale ed assume, per le peculiarità sopra esposte, caratteristiche anti-Russe. Ha origini politiche, prevalentemente nelle classi medie e negli studenti che si ribellano contro la corruzione dell'apparato statale del filo russo Yanukovich, e origini socio-economiche in seguito alle illusioni delle classi lavoratrici, tradite dalle oligarchie dirigenti susseguitesi dopo la caduta del muro di Berlino e tradite dagli effetti dell'ultima crisi capitalista.
In questo scenario si inseriscono, come spesso accade a queste longitudini, i tentativi delle organizzazioni di estrema destra e fasciste di aumentare la loro influenza attraverso l'acquisizione di fette di potere politico; è la strada che stanno percorrendo organizzazioni del settore centro-occidentale, fasciste e nazionaliste, come i partiti Svoboda, Batkivshchyna e Pravy Sektor, spesso in concorrenza tra loro. Ma le organizzazioni fasciste sono proprie anche del blocco antagonista filo-russo, dove estremisti di destra, stalinisti, Cosacchi e fanatici ortodossi, combattono tutti insieme contro i Banderoviti (soldati di Stepan Bandera, capo militare e politico collaborazionista durante l'occupazione nazista). La sola differenza è la tradizione storica a cui si richiamano.
Ed in questo scenario si innescano anche le mire politico-economiche dei potentati oligarchici locali, in concorrenza tra loro, come quelli rappresentati dalla famiglia Yanukovich o da Yulia Tymoshenko, personaggio falsamente descritto dalla propaganda mediatica occidentale come un'eroina della libertà, quando in realtà è una sorta di Berlusconi ucraina, immischiata in diverse faccende finanziarie.
Ed in questo scenario, e non poteva essere altrimenti, si inseriscono gli interessi degli Stati imperialisti. Interessi che sono strategici, addirittura vitali, come quelli russi che in Crimea hanno una loro fondamentale base militare; politici come quelli nord-americani, che cercano di sfruttare il conflitto per far perdere terreno alla Russia o perlomeno di ostacolare un probabile avvicinamento di interessi tra questa e la UE. Ci sono gli interessi politici ed energetici dell'Europa, visto che l'Ucraina è, come dicevamo sopra, terra di attraversamento di importanti corridoi energetici che trasportano gli idrocarburi russi in territorio europeo. Ed infine ci sono gli interessi economici cinesi, indifferenti alla forma politica dello Stato ucraino, ma profondamente interessati alle potenzialità agricole dello stesso.
Che il conflitto, o la spartizione del paese per evitarlo, sia quindi inevitabile è quasi un dato di fatto: da un lato nazisti galiziani e nazionalisti confusi appoggiati dalla Unione Europea a caccia di mercati e di manodopera a basso costo, con a fianco l'amico/rivale Stati Uniti desideroso di spostare ad Est il fronte NATO, dall'altro la Russia che non è disposta ad essere spodestata dalla propria influenza su territori vitali.
Tutto questo impone una riflessione su quanto sta avvenendo. È fondamentale, a partire dagli strumenti analitici in possesso della prassi antiautoritaria e antimperialista, fare il possibile affinché la classe lavoratrice non sia preda dell'influenza nefasta dell'uno o dell'altro potentato interno e dell'uno o dell'altro polo imperialista. Perché troppo spesso si assiste a fatidici antimperialisti che si schierano con Putin e la Russia, oppure a parte della sinistra "per bene" che si trova a fianco dell'imperialismo americano ed europeo, a rappresentanze politiche che stanno zitte o balbettano confuse, ai seguaci della caduta tendenziale del tasso di profitto e della "comunistizzazione" subito che si perdono in analisi tanto fantasmagoriche quanto inutili.
È importante innanzitutto fare chiarezza sul fatto che il proletariato ucraino non ha governi amici, che siano di colore bruno o arancione, e che il proletariato internazionale non ha Stati amici, che siano borghesi o presunti operai. E che non esistono scorciatoie nazionaliste: l'unica strada percorribile, a corto e a lungo termine, è l'autonomia e l'autodeterminazione delle classi sfruttate a tutte le latitudini e le longitudini. Fare chiarezza su questo aspetto, in questo periodo di grande confusione, è il primo obiettivo, senza il quale non sarà possibile costruire, così come auspichiamo, una ricomposizione del fronte di classe internazionalista.
L'assenza di guerra non è pace, ma ora come ora che per evitare che il maggior numero di proletari rimangano coinvolti in una guerra fratricida, che almeno la ridisegnazione dei confini e degli assetti avvenga senza ulteriori spargimenti di sangue.
Segreteria Nazionale
Federazione dei Comunisti Anarchici

25 febbraio 2014

Comunicato sulla situazione in Ucraina da parte della AST (Sindacato Autonomo dei Lavoratori)





Comunicato sulla situazione in Ucraina da parte della AST (Sindacato Autonomo dei Lavoratori). "Questa non è la nostra guerra ma la vittoria del governo può significare la sconfitta dei lavoratori. E la vittoria dell'opposizione non promette niente di buono."




In Ucraina è iniziata la guerra civile. Una manifestazione poco meno che pacifica si è scontrata con le forze di stato e con gli squadroni dei simpatizzanti del governo presso Vekhovna Rada (Parlamento).
Il 18 febbraio, la polizia insieme ai paramilitari hanno provocato un bagno di sangue nei quartieri governativi con l'uccisione di numerosi manifestanti. I macellai degli squadroni speciali non sono stati arrestati. I deputati del Partito delle Regioni al governo ed i loro lacchè borghesi del Partito "Comunista" Ucraino sono fuggiti dal Parlamento attraverso un tunnel sotterraneo. Il voto sugli emendamenti costituzionali, intesi a limitare i poteri del presidente, alla fine non c'è stato.
Dopo la sconfitta subita nei quartieri governativi, i manifestanti si sono ritirati in Piazza Maidan. Alle 18.00 il Ministro degli Interno e del Bureau della Sicurezza Interna (SBU) ha lanciato un ultimatum ai manifestanti, chiedendo che la folla si disperdesse. Alle 20.00, forze speciali di polizia e paramilitari, equipaggiati con cannoni ad acqua ed autoblindo hanno iniziato le incursioni contro le barricate.
La polizia, gli squadroni speciali del SBU, come pure corpi filo-governativi hanno fatto uso di armi da fuoco. I manifestanti sono riusciti ad incendiare un autoblindo ed è venuto fuori che le forze governative non erano le sole ad essere in possesso di fucili.
In base ai dati della polizia (delle ore 16 del 19 febbraio), sono 24 le persone uccise: 14 manifestanti e 10 poliziotti. Trentuno poliziotti hanno riportato ferite da arma da fuoco.
Sebbene le stime sulle loro perdite siano accurate, quelle sul numero delle vittime tra i manifestanti sono del tutto in difetto. I medici di Maidan parlano di almeno 30 uccisi.
Si ha l'impressione che il Presidente Yanukovich fosse certo che entro il mattino seguente la resistenza sarebbe stata spazzata via e quindi aveva convocato l'Opposizione per un incontro verso le 11 del 19 febbraio. Dal momento che i negoziati non hanno avuto luogo, possiamo concludere che il piano del governo sia fallito.
Durante la fallimentare operazione di pulizia della Maidan, in diverse regioni occidentali i cittadini hanno occupato gli edifici amministrativi locali e scacciato la polizia.
Al momento, la polizia in quanto istituzione non esiste più a L’viv. Secondo la SBU, i manifestanti si sarebbero impadroniti di 1500 armi da fuoco. In meno di 24 ore, il governo centrale ha perso il controllo su una parte del paese.
Ora, l'unica soluzione possono essere le dimissioni del Presidente, cosa che comunque significherebbe che egli, la sua famiglia ed i suoi molteplici accoliti e dipendenti, i quali formano un gruppo alquanto consistente nel governo, perderebbero la fonte del loro profitto. E' probabile che ciò non avvenga.
Nel caso di una vittoria di Yanukovich, questi governerebbe a vita, mentre tutti gli altri sarebbero destinati ad una vita di povertà, corruzione, abolizione dei diritti e delle libertà. Le regioni che si sono ribellate stanno ora provando cosa vuol dire la massiccia restaurazione dell'"ordine costituito”
Non è improbabile che la repressione di cosiddetti "gruppi terroristici" nella Galicia (territorio dell'Ucraina occidentale, ndt) abbia il carattere della pulizia etnica. Quei folli degli ortodossi radicali del Partito delle Regioni hanno considerato per lungo tempo i greco-cattolici conservatori come alleati di "Eurosodoma". Una siffatta operazione "antiterrorista” verrebbe portata avanti con l'assistenza dell'esercito, come ha già annunciato il Ministro della Difesa, Lebedev.
Oggi, l'Ucraina sta vivendo una tragedia, ma il vero orrore inizierà quando il governo spezzerà l'opposizione e "stabilizzerà" la situazione.
I segni della preparazione di un'operazione di pulizia etnica di massa erano già evidenti ai primi di febbraio, quando ci sono state le incriminazioni contro le formazioni di auto-difesa di Maidan in quanto formazioni militari illegali. In base all'articolo 260 del Codice Penale, i membri di queste formazioni possono essere condannati dai 2 a 15 anni di carcere. Questo significa che il governo stava pianificando di mettere dietro le sbarre più di 10.000 cittadini.
Nelle regioni, come pure nella capitale, speciali "squadroni della morte" si muovono a sostegno delle normali forze di polizia. Per esempio, la responsabilità per aver dato fuoco ad un attivista di Maidan proveniente da Zaporozhye è stata rivendicata da uno di questi "squadroni della morte", che si chiama “Fantasmi di Sebastopoli”. Costoro hanno annunciato che sono pronti a trattare alla stessa maniera anche i manifestanti nelle regioni orientali.
Anche nel caso di una vittoria dell'Opposizione, la vita sarebbe ben lungi dall'essere perfetta.
Sebbene i fascisti siano la minoranza dei manifestanti, sono abbastanza attivi ma non sono tra quelli più pericolosi. Alcuni giorni di tregua a metà febbraio hanno portato allo scoperto conflitti tra i gruppi di destra, con parecchi scontri violenti ed inutili, fino ad aggressioni agli "eretici" ideologici.
Oltre ai fascisti, ci sono vecchi ed esperti esponenti dell'Opposizione che cercano di prendere il potere. Molti di loro hanno già avuto esperienze col governo e non sono estranei alla corruzione, ai favoritismi ed all'uso di soldi pubblici per scopi personali.
Le “concessioni” che l'Opposizione sta chiedendo in Parlamento sono pietose. Persino la Costituzione del 2004, che stanno cercando di riportare in vita, darebbe troppo potere al Presidente (il controllo sulle azioni della polizia e delle forze speciali ne è un esempio), ed il sistema elettorale proporzionale, con liste chiuse, metterebbe in Parlamento nelle mani di un gruppo simil-dittatoriale, che si può contare sulla dita di una mano. Insieme al Presidente governerebbero senza alcun ostruzionismo.
La loro seconda richiesta – la nomina di un Consiglio dei Ministri composto da esponenti dell'Opposizione – è ugualmente vergognosa. La gente starebbe rischiando la salute, la libertà e la vita perchè qualcuno diventi primo ministro e qualcun altro prenda il controllo del flusso di denaro per la corruzione? Questo è il logico risultato di preferire appassionati dibattiti sulla "nazione" e sulle strutture verticali legate agli stessi odiati politici, invece di sviluppare organizzazioni dal basso sugli interessi materiali e fnanziari.
Questa è la lezione che Maidan deve ancora imparare.
Tuttavia, saremo in grado di mettere in pratica questa lezione solo se l'attuale governo perderà la battaglia.
L'Opposizione dentro e fuori il Parlamento si è spezzettata in molteplici fazioni ostili ed in competizione. Se vince, il regime che ne verrà sarà instabile e privo di coesione. Sarà un regime borghese e repressivo quanto lo è stato il Partito delle Regioni prima della prova di forza contro i manifestanti in novembre.
La colpa del sangue versato ricade in parte sulla UE che volentieri riceve i soldi di corrotti bastardi in Ucraina, Russia, e parecchi paesi africani, mentre diligentemente si rifiuta di controllare la fonte di tali “investimenti.” E' solo dopo aver visto i corpi morti delle vittime di codesti "investitori" che la UE è diventata sentimentalmente più disposta all'umana compassione.
Questa non è la nostra guerra, ma la vittoria del governo sarebbe la sconfitta dei lavoratori. Ma anche la vittoria dell'Opposizione non promette niente di buono. Non possiamo chiedere al proletariato di sacrificarsi per il bene dell'Opposizione e dei suoi interessi. Noi pensiamo che il grado di partecipazione in questo conflitto sia una questione di scelte personali. Tuttavia, noi incoraggiamo tutti ad evitare di essere arruolati per prestare servizio dentro le forze militari controllate da Yanukovich ed a sabotare con ogni mezzo disponibile le azioni del governo.
Né dio né padroni, nessuna nazione, nessun confine!